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L’altra da me

SpkTeatro

DOVE
Barchesse di Villa Dora, San Giorgio di Nogaro

QUANDO
Venerdì 04 ottobre alle ore 18.30

Anteprima nazionale

Testo e regia Lisa Moras
Con Eleonora Marchiori e Giulia Cosolo
Musiche e Sound Design di Tommaso Tommers Benedetto
Produzione SpkTeatro
Con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Durata 60 minuti

L’altra da me è uno spettacolo che si ispira al libro “Tutte le anime del mio corpo – diario di una giovane partigiana (1943 – 1945)” il ritratto di una giovane donna, Maria Antonietta Moro, impegnata prima nelle attività dei gruppi antifascisti jugoslavi nel goriziano e poi nella Resistenza italiana. La giovane, nei mesi in cui è costretta a nascondersi, scrive un diario di cui nessuno conosceva l’esistenza. Il documento viene ritrovato dalla figlia, Lorena Fornasir, solo dopo la morte della madre. Sono pagine intense e a tratti straordinarie, scritte durante il conflitto e non frutto di una rielaborazione della memoria. Pagine che hanno gettato luce su ciò che la figlia non aveva mai saputo della madre.

L’altra da me, attraverso una parabola fantastica, racconta di questo delicato rapporto fra storia e memoria, dei silenzi della storia, dei vuoti di senso che lasciano, ma parla anche della capacità di entrare in relazione profonda con quel che significa lasciare un messaggio in eredità e si interroga su come coglierlo.

Tutto ha inizio in un recente passato, Leni è una donna matura, osserva la casa vuota di sua madre, ha da poco trovato quelle lettere e tutto le appare uguale e diverso allo stesso tempo, dagli oggetti inanimati affiorano memorie e fanno capolino anche due fantasmi, una giovane Toni e una giovane Leni. Le due giovani iniziano a parlarsi e a discutere ma è la Leni matura che sta pensando ed elaborando e i due personaggi che discutono seguono l’iter di un pensiero in conflitto, e quando dal pensiero ci si addentra nella lettura dei diari si apre un varco spazio temporale che catapulta i due fantasmi su quel territorio di frontiera e come in un film la giovane Leni si fa guidare da Toni saltando di situazione in situazione, di evento in evento, sua madre spia, sua madre studentessa, sua madre partigiana, sua madre innamorata, sua madre ricercata che si nasconde, in mezzo alle battaglie fra scenari di sangue e panorami della bassa carichi di tensione. Le due giovani entrano in contatto attraverso la storia e attraverso i vuoti che vengono colmati da un sapere che passa attraverso le emozioni da Gorizia a Pordenone, da Padova a Udine.

Toni e Leni sono due giovani ma sono anche una madre e una figlia che devono conoscersi, memoria l’una dell’altra, specchio l’una dell’altra.

Lo spettacolo si distingue per una messa in scena unica che immerge gli spettatori in un ambiente sonoro suggestivo e intimo. Al centro della scena sono le voci delle interpreti, che risuonano in una sorta di postazione radiofonica dove ogni parola, ogni suono, è amplificato e immediatamente restituito in cuffia, creando un effetto di circolarità e intimità che simula l’esperienza di chi lavora in radio. Questo dispositivo non è solo un elemento tecnico, ma diventa parte integrante della narrazione, amplificando la profondità emotiva e riflettendo i temi di comunicazione e connessione che attraversano tutto lo spettacolo.

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