Questa è casa mia
Alessandro Blasioli
DOVE
Auditorium “San Zorz” di San Giorgio di Nogaro (UD)
QUANDO
Sabato 18 novembre alle ore 20.30
Scritto, diretto e interpretato da Alessandro Blasioli
Luci Marco Andreoli
Scenografia Andrea Corvo
Foto Manuela Giusto
Produzione CLAUDO
Premio Attilio Corsini – Rassegna Salviamo i Talenti, Teatro Vittoria, Roma 2021
Premio Fondazione Guido d’Arezzo, Premio Spettatori Erranti, Premio del Pubblico, Premio Comitato Artistico – Arezzo Crowd Festival 2019
Premio del Pubblico – Festival di Resistenza Istituto A. Cervi, Gattatico (RE) 2018
Premio Italia dei Visionari – Festival Le Città Visibili, Rimini 2018
Premio della Critica – Palio Ermo Colle, Lesignano de’ Bagni (PR) 2018
Premio del Pubblico – NOPS Festival, Roma 2018
Premio della Giuria – Festival Castellinaria, Alvito (FR) 2018
Premio del Pubblico, Premio della Giuria, Miglior Spettacolo, Miglior Attore, Premio “K. Volpe” – Premio Nazionale Calandra, Tuglie (LE) 2018
Miglior Interprete maschile (premio NUOVOImaie) – Festival Dominio Pubblico, Roma 2017
Durata: 75 minuti
Bastano 23 secondi per cambiare la vita dei Solfanelli e l’amicizia fra Paolo e Marco, travolte dalla potenza della Natura e dall’iniquità dell’uomo.
Dopo il terremoto, i coniugi aquilani Rocco e Piera sono costretti assieme al figlio Paolo in un infinito peregrinare fra hotel della costa, feste paesane, tendopoli e New Town; un’altalena di emozioni e contraddizioni accompagna il loro viaggio nell’Abruzzo ferito dal sisma del 2009. Fra personaggi grotteschi e fatti realmente accaduti, la storia avvicina il pubblico alla realtà del capoluogo abruzzese e di tutti quei paesi che riversano nelle medesime condizioni o peggio.
Ogni calamità sottolinea l’estrema vulnerabilità di un patrimonio artistico/architettonico invidiato in tutto il mondo, nonché l’inadeguatezza italiana nell’affrontare simili eventi, nonostante esistano ormai tecnologie e protocolli per poter evitare “il disatro”. Il sisma non può essere previsto; le infiltrazioni mafiose e il crollo di strutture pubbliche non a norma…sì.
“Questa è casa mia” non parla del fatto in sé -“lu terramote l’ha sembre fatte”- ma di quello che si poteva e si doveva evitare; non lo fa in maniera tragica, ma con estrema ironia, cercando il poetico anche laddove sembra non ci sia. I dialetti, i canti abruzzesi fanno da contorno alla vicenda in una commistione di energia, rabbia, timore e fierezza culminante in un epilogo graffiante e attuale, che pone una semplice domanda: “quanto ancora bisogna sopportare, prima di reagire?”