Epicentrico nasce con l’obiettivo di avvicinare il teatro al pubblico, abbattendo le barriere tradizionali tra teatro, artisti e spettatori. Questo ambizioso progetto è concepito per generare una vera e propria “scossa culturale” attraverso il teatro, puntando a creare connessioni significative e dialoghi tra persone di tutte le età e provenienze sociali. Epicentrico si impegna a superare le barriere generazionali, culturali e fisiche, trasformando il teatro in un’esperienza condivisa e inclusiva per tutti.
La rassegna teatrale di Epicentrico comprende una serie di spettacoli che si svolgono in diverse location, sia all’aperto che in spazi chiusi, nelle località di San Giorgio di Nogaro, Porpetto, Torviscosa e Gonars. Questa diffusione territoriale permette di raggiungere un pubblico ampio e variegato, portando l’arte teatrale direttamente nelle comunità locali.
La compagnia BRAT, promotrice del progetto, si basa su un’idea di teatro popolare e inclusivo. Questo approccio mira a coinvolgere tutti i segmenti della società, promuovendo esperienze teatrali che stimolano il dialogo e l’inclusione. Per garantire l’accessibilità, gli spettacoli all’aperto sono gratuiti, mentre i biglietti per gli spettacoli in Auditorium costano solo 3 euro. Questo prezzo simbolico è pensato per garantire l’accesso al teatro a tutti, rispettando la professionalità degli artisti e il valore dell’esperienza culturale.
Un elemento centrale del progetto è rappresentato dai percorsi di avvicinamento al teatro, destinati sia ai bambini che agli adulti. Questi percorsi sono progettati per stimolare la partecipazione e accrescere la conoscenza e l’interesse per le arti sceniche, offrendo opportunità per scoprire e apprezzare il teatro in modo attivo e coinvolgente.
Il 2024 segna un anno cruciale per Epicentrico, con l’intento di ampliare ulteriormente la visibilità e l’accessibilità del teatro. Il progetto mira a “demolire” simbolicamente i muri che separano il pubblico dagli artisti, offrendo uno sguardo approfondito su ciò che accade dietro le quinte. Questa “scossa culturale” rende visibile anche il lavoro che avviene prima e dopo gli spettacoli, arricchendo così l’esperienza teatrale e favorendo una maggiore comprensione e apprezzamento del mondo del teatro.
perché
epicentrico
Epicentrico è un neologismo che nasce dalla fusione dei termini Epicentro e Eccentrico.
Epicentro:
In sismologia, la zona della superficie terrestre in cui un terremoto si presenta con la massima intensità: essa circonda il punto (epicentro propriamente detto) situato sul raggio terrestre che passa per l’ipocentro del terremoto stesso;
Per estensione, il centro da cui si diffonde un’epidemia o un movimento insurrezionale, un’ideologia e simili.
Eccentrico:
due cerchi contenuti l’uno nell’altro, ma con centri diversi;
In meccanica organo in forma di disco circolare, girevole attorno a un asse normale al piano del disco e non passante per il centro di questo, accoppiato con due membri contigui (biella e telaio), con i quali forma una coppia rotoidale, serve a trasformare il moto rotatorio del disco nel moto rettilineo alternativo dell’asta collegata con la biella; Nell’antica astronomia tolemaica, cerchio ausiliario impiegato per spiegare il moto dei pianeti intorno alla Terra;
In vulcanologia, cratere eccentrico, bocca eruttiva che si apre a una certa distanza dall’apparato centrale di un vulcano, a questo connessa, tuttavia, in profondità.
Epicentrico vede il teatro come qualcosa che arriva dal profondo e che è in grado di scuotere le persone.
Come un terremoto Epicentrico smuove le persone, attivandole culturalmente e socialmente. Porta la gente e il teatro fuori dagli edifici, per le strade, ad incontrarsi. Li fa poi riunire in un luogo sicuro (il teatro) in cui condividere esperienze coinvolgenti, che fanno emergere la complessità dell’animo umano.
La camera magmatica del vulcano di Epicentrico è fatta dagli spettatori e dalle bambine e bambini dei corsi nelle scuole, il calore che dà vita e senso a tutto questo, la lava che uscirà dal vulcano e che va riscaldata con stimoli culturali.
Epicentrico è un progetto che ha come epicentro San Giorgio di Nogaro e come crateri eccentrici Porpetto, Torviscosa e Gonars.
perché
epicentrico
Epicentrico è un neologismo che nasce dalla fusione dei termini Epicentro e Eccentrico.
Epicentro:
In sismologia, la zona della superficie terrestre in cui un terremoto si presenta con la massima intensità: essa circonda il punto (epicentro propriamente detto) situato sul raggio terrestre che passa per l’ipocentro del terremoto stesso;
Per estensione, il centro da cui si diffonde un’epidemia o un movimento insurrezionale, un’ideologia e simili.
Eccentrico:
due cerchi contenuti l’uno nell’altro, ma con centri diversi;
In meccanica organo in forma di disco circolare, girevole attorno a un asse normale al piano del disco e non passante per il centro di questo, accoppiato con due membri contigui (biella e telaio), con i quali forma una coppia rotoidale, serve a trasformare il moto rotatorio del disco nel moto rettilineo alternativo dell’asta collegata con la biella; Nell’antica astronomia tolemaica, cerchio ausiliario impiegato per spiegare il moto dei pianeti intorno alla Terra;
In vulcanologia, cratere eccentrico, bocca eruttiva che si apre a una certa distanza dall’apparato centrale di un vulcano, a questo connessa, tuttavia, in profondità.
Epicentrico vede il teatro come epicentro di una scossa tellurica che smuove le persone, le scuote provocando la necessità di attivarsi culturalmente e socialmente.
Una scossa che fa crollare i muri del teatro e lo porta fuori, tra le strade, che ne rende visibile l’interno anche dall’esterno, come una casa smembrata da un terremoto. Un terremoto positivo in cui le persone possono avvicinarsi al teatro e guardarlo da dentro, da dietro, e scoprirlo – forse per la prima volta.
Un progetto eccentrico: con più centri e decentrato perché coinvolge più centri, anche i paesi più piccoli che spesso rimangono esclusi e poco valorizzati. Che ha crateri eccentrici, connessi con il resto del progetto Epicentrico, nel goriziano sloveno (a Nova Gorica) e italiano (a Gradisca d’Isonzo), ad Aquileia e Premariacco.
Un progetto di:
con il sostegno di:
Comune di
San Giorgio di Nogaro
Comune di
Gonars
Comune di
Porpetto
Comune di
Torviscosa
in collaborazione con:
IC Università Castrense
di San Giorgio di Nogaro
IC di Gonars