
UBU
BRAT/ORTOTEATRO
DOVE
Auditorium “San Zorz” di San Giorgio di Nogaro
QUANDO
Domenica 16 novembre alle ore 16.00
Nuova edizione in anteprima
Da Alfred Jarry
di e con Claudio Colombo e Agata Garbuio
consulenza artistica Michele Modesto Casarin
costumi Marianna Fernetich
maschere BRAT
scene BRAT e Ortoteatro
produzione BRAT
in collaborazione con Ortoteatro
Durata 70 minuti
Adatto a tutte le età a partire dai 6 anni
Sul palco prende vita un mondo surreale dove tutto è possibile: un armadio diventa teatrino, un passaverdura si trasforma in corona, pentole si fanno armature… e persino un briccone può diventare re.
Grazie alla magia del teatro di maschera e di figura prende forma una farsa irriverente e spassosa, che con leggerezza e assurdità racconta potere, avidità e guerra, rivelandosi sorprendentemente vicina alla realtà.
Tutto accade dentro un armadio-baracca che si apre come un teatrino di meraviglie, trasformandosi di volta in volta in palazzo reale, pulpito, caverna o castello. Uno spazio in miniatura popolato da maschere e pupazzi grotteschi, oggetti quotidiani reinventati e creature dalla testa a pera che sembrano uscite dai disegni dello stesso Jarry. Un microcosmo che diventa invito a guardare con occhi nuovi, a ridere della brutalità del potere e a scoprire nella farsa un riflesso della realtà.
Protagonista è il goffo, ingordo e spietato Padre Ubu, che con l’astuta complicità della sua instancabile consorte Madre Ubu si impadronisce della corona di Polonia. Intrighi, complotti e delitti aprono la strada a un regno di tasse insensate, leggi grottesche e crudeltà senza freni. Ma il potere conquistato con l’inganno non dura: guerre, rivolte e tradimenti si abbattono sui due tiranni, vittime della loro stessa smisurata avidità.
Liberamente tratto dagli Ubu di Alfred Jarry, con incursioni e citazioni shakespeariane, lo spettacolo fonde parodia, assurdo e ironia feroce in un turbine di comicità infantile e crudeltà giocosa. Un viaggio visionario e patafisico, capace di divertire e sorprendere, ma anche di svelare, dietro la maschera e la farsa, le contraddizioni più autentiche e universali dell’essere umano.